Jim e il pirata con Flavio Panteghini

Giardino Contessa, Arzo
Domenica 25 Agosto 2024, inizio ore 20:30

JIM E IL PIRATA

Tratto da “L’isola del tesoro” di R. L. Stevenson
di e con Flavio Panteghini

regia Albino Bignamini

una produzione Pandemonium Teatro

durata 60 minuti
8 anni

Si apre il sipario. Sul palco una scenografia semplice, essenziale. Quattro vele (o quattro finestre sul mare?), un palo (o un albero maestro?), e scatole di legno ben chiuse. In scena, un attore narratore. Si prepara a raccontare la sua storia cantando un canto di mare. Un ultimo saluto al porto sicuro, e via. L’ancora si solleva, gocciolante e piena di alghe. Le catene cigolano, sciabordano le onde. Il vento gonfia le vele, e la terraferma è sempre più lontana. È la storia di Jim Hawkins, un ragazzino che parte per un’avventura. Destinazione? Un’isola lontana e misteriosa, dove giace il tesoro del temibile pirata Flint. Il bottino di una vita di scorribande. Durante il viaggio Jim incontrerà personaggi indimenticabili: il nobile dottor Livesey, l’eccentrico conte Trewlaney, il bizzarro naufrago Ben Gunn, e soprattutto Long John Silver, amabile cuoco di bordo con una gamba sola, che dietro alla risata fragorosa nasconde più di un segreto.
Un’avventura senza tempo, che racconta di mare e di vento, di gioia e di paura, di avidità e coraggio. Jim scoprirà il valore della libertà e imparerà a fidarsi di chi merita la sua fiducia. Tra duelli e tradimenti, tra coltelli che volano e vanghe che scavano, tra pappagalli che cantano canzoni di mare e casse da morto, il viaggio di Jim alla ricerca del tesoro diventerà il viaggio di un ragazzo che parte bambino e tornerà uomo. 

“Raccontare a teatro l’Isola del Tesoro, per me, significa principalmente questo: raccontare una storia semplice, sì, ma grande, ricca, universale. Significa parlare di paura e coraggio, della libertà e del suo prezzo. Significa parlare di padri, di modelli da seguire e poi rifiutare, per poter tracciare la propria rotta. Significa alzare le vele e levare l’ancora alla ricerca di un tesoro che, forse, si trova dentro di noi”. 

 

Flavio Panteghini

Giardino Contessa - Arzo